Il suo ‘monumento’ verrà collocato dietro a quello attuale dedicato ai Caduti. Si celebrano ricordi importanti, ma si dimenticano i numerosi cipressi che da anni commemorano i caduti verolani in guerra
di Egidio Cerelli
La Cittadinanza onoraria al Milite ignoto anticipa di una settimana quella da conferire sabato prossimo al Cardinale S.E. Mons. Matteo Zuppi. All’unanimità il consiglio comunale ha votato durante l’assise dell’altra sera la proposta che avevano avanzato i consiglieri di Fratelli d’Italia, Cristiano Papetti e Marco Bussagli.
Ogni capogruppo si è espresso positivamente dopo che il presidente del consiglio Cristina Verro l’aveva illustrato ai presenti, la quale per la prima volta dopo il caos del Covid aveva convocato il consiglio in aula consiliare. Ognuno al posto ben distanziati. Tutti gli interventi erano mirati alla richiesta del Gruppo Medaglie d’oro e ANCI a livello nazionale.
Il riconoscimento ufficiale verrà posizionato dietro al Monumento ai Caduti
Il 4 di novembre, giorno in cui il riconoscimento materiale verrà posizionato dietro al <monumento ai caduti>, con i lavori fermi da mesi al milite ignoto, questi ricorderà i 650mila caduti in guerra. Veroli oltre ai nomi sulle lapidi all’entrata del Monumento ai caduti ha nelle gabbiette dei cipressi i nomi dei caduti nella grande guerra. Purtroppo questi ultimi sono ormai nel dimenticatoio per la situazione precarie in cui vegetano i cipressi che da parco della Rimebranza arrivano sino alla Chiesa del Crocifisso. Di questo ne parliamo più avanti.
Tornando al Milite Ignoto si è sottolineato come tale evento sia un passaggio importante per tutti perché “sono stati i nostri morti in guerra costruttori di pace dando la propria vita quale frutto di sangue per la conquista della libertà; e poi va detto che in questo modo anche noi riusciamo a collegare il passato al futuro, perché è questa una pietra angolare della nostra storia. Quei ragazzi del 1899 sono una generazione che ci commuove perché unisce tutta l’Italia in questa pietra angolare frutto d’incontro e di speranza”. Ora si attende il 4 di novembre per installare dietro al Monumento ai caduti quel ricordo indelebile della nostra storia.
I cipressi alti e schietti abbandonati a se stessi
Abbiamo ripercorso la via dei cipressi che alti e schietti (quelli rimasti integri, non fatti essiccare e non tagliati) ed abbiamo scattato più di una foto alle disgrazie subiti da coloro che morti nella prima guerra meriterebbero tanto rispetto. Ed invece ancora una volta dobbiamo mostrarvi in quali condizioni vegetano con molte gabbiette divelte, spezzate e con le targhette con i nomi dei caduti ridotte ai minimi termini. Non è la pèrima volta che scriviamo di coi tanto scempio.
Per ripristinare alcune piante tagliate, bruciate con il gasolio ed abbandonate a se stesse, ci dissero che presto sarebbe stato attuato un piano che venne definito di ‘sostituzione delle rovinate’. Ne è passato di tempo e le cose sono peggiorate. Abbiamo segnalato tale situazione precaria (con incidenti come è successo per fortuna una sola volta che con la bici quelle inferriate delle gabbiette fuori strada abbiano fatto rovinare a terra il ciclista ed in un altro caso gomma d’auto stracciata).
Abbiamo voluto ricordare in più di una occasione che nel 1987, con il geom Rossilli dell’Ufficio tecnico che provvide a redigere un progetto ad hoc, l’amministrazione provinciale con Mario Coratti presidente ed Antonio Campoli, consigliere provvidero a cofinanziarlo con cinque milioni. Poi nessuno, che sia nessuno ha cercato di fare la benché minima manutenzione. Non vogliamo gettare sul lastrico nessuno. Fatevi una passeggiata per rendervi conto di ciò che scriviamo. Forse a giorni una squadra di manutenzione comunale provvederà al taglio delle erbacce. Non basta però solo questo intervento. Il Milite ignoto che è stato insignito della Cittadinanza onoraria della città di Veroli faccia riflettere un po’ le menti ottuse e non concrete degli amministratori. Bravi nell’elogiare in Consiglio comunale dimenticando i nostri martiri per conquistare la libertà donando la propria vita sui campi di battaglia. Meritano lo stesso rispetto del… milite ignoto.