Ci sono momenti in cui il silenzio pesa come un macigno. Momenti in cui fermarsi è impossibile, perché il dolore e la rabbia chiedono di essere ascoltati, di essere condivisi, di trasformarsi in voce collettiva. È proprio da questo bisogno profondo di non restare inermi che nasce il sit-in organizzato per giovedì 17 aprile alle ore 21:00, in Piazzale Vittorio Veneto a Frosinone, dal Centro Antiviolenza “Fammi Rinascere” e dal Centro Antiviolenza Universitario di Cassino, sede di Frosinone.
“Scenderemo in piazza non solo come operatrici dei centri antiviolenza, ma come cittadine e cittadini, come sorelle, fratelli, amiche e amici, spinte da una sofferenza condivisa e da una rabbia che non vogliamo lasciare inascoltata – si legge nella nota – Vogliamo ricordare con forza e dignità Ilaria Sula e Sara Campanella, vittime di femminicidio, donne la cui vita è stata spezzata da una violenza insensata, crudele, che continua a colpire ogni giorno. I loro nomi si aggiungono a un elenco che non dovrebbe esistere, una lista dolorosa di donne che non sono più tra noi, e che meritano di essere ricordate non come numeri, ma come persone, come vite piene di sogni, progetti, relazioni.
Non possiamo e non vogliamo restare in silenzio di fronte a questa scia di sangue e di dolore. Non possiamo permettere che l’indifferenza spenga la memoria e anestetizzi le coscienze. Ogni volta che una donna viene uccisa a causa del suo essere donna, la società intera fallisce. E noi non possiamo accettarlo.
L’evento sarà un momento di riflessione collettiva, un incontro pacifico, uno spazio di ascolto e di testimonianza, ma anche un atto concreto di impegno civile. Insieme diremo basta alla violenza di genere e ai femminicidi. Insieme ribadiremo che non possiamo limitarci alla denuncia o alla commemorazione. Il sit-in rappresenta solo una tappa di un percorso più ampio e continuo: continueremo a organizzare incontri, laboratori, campagne di sensibilizzazione e azioni concrete per costruire una società in cui ogni donna possa sentirsi libera e al sicuro.
Con questa manifestazione vogliamo lanciare un messaggio forte, limpido, che superi il rumore e l’indifferenza: siamo vicine e vicini a tutte le donne che ogni giorno subiscono abusi, molestie, violenze psicologiche, fisiche, economiche.
Non siete sole.
Siamo qui, con la nostra presenza, con il nostro lavoro quotidiano, con la nostra determinazione a non smettere mai di lottare.
La nostra missione è viva, continua a camminare sulle gambe di chi, ogni giorno, si impegna per spezzare le catene della violenza e per diffondere una cultura del rispetto, dell’uguaglianza, della parità. Insieme possiamo e dobbiamo costruire una comunità capace di proteggere chi è più vulnerabile, di educare al rispetto, e di trasformare la rabbia in cambiamento.
Finché ci saranno donne costrette a vivere nel terrore, finché ci saranno sorelle, amiche, figlie e madri inascoltate, il nostro cammino non si fermerà.
La nostra voce sarà più forte del silenzio, più ostinata della paura, più potente dell’indifferenza.
Per Ilaria, per Sara, per tutte le donne che non possono più gridare, continueremo a lottare, a resistere, a costruire speranza.
Questa non è solo una manifestazione: è un atto d’amore collettivo, è un grido che chiede giustizia, è una promessa che ci facciamo e che facciamo a chi oggi è ancora prigioniera della violenza.
Siate con noi il 17 aprile alle ore 21. Portate la vostra voce, la vostra rabbia, la vostra speranza. Ogni passo insieme è una luce nel buio.
Non ci fermeremo. Non una di meno, mai più”.
