Stazione Tav: il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco non ci sta alla decisione, che pare ormai presa, di ubicare la futura e nevralgica infrastruttura in un’area compresa tra Frosinone, Ferentino e Supino. Nei giorni scorsi in tal senso si è espresso direttamente il Governatore del Lazio Francesco Rocca, che ha esplicitamente indicato in quella zona la più idonea per ospitare la futura Stazione Tav.
A ruota sono arrivate le dichiarazioni di ringraziamento (ovvie!) del sindaco di Ferentino Piergianni Fiorletta e quelle dell’ex primo cittadino della città gigliata Antonio Pompeo, che, dopo aver plaudito (ovvio!) alla scelta dell’area in questione, ha voluto ricordare il lavoro svolto in passato da vari amministratori (Zingaretti e lui stesso in primis) e dagli alti dirigenti di Ferrovie (Battisti su tutti) per la concretizzazione del progetto.
Inoltre, proprio oggi a Frosinone è in programma un Consiglio comunale, in seduta aperta al pubblico, al fine proprio di parlare di questa straordinaria opportunità di rilancio del territorio chiamata Stazione Tav.
Da sempre, però, a fare da contraltare a tale giubilo collettivo che arriva dall’area nord della provincia, il sindaco di Roccasecca si batte affinché venga presa in considerazione come location della Stazione Tav ciociara anche la zona sud, esattamente la sua Roccasecca. In passato sono stati molteplici gli interventi di Sacco in tale direzione. E oggi ne arriva un altro quanto mai esplicito e destinato a fare rumore:
“La scelta sul sito per la stazione Tav in provincia di Frosinone non deve diventare una questione di campanilismo e ridursi a una guerra tra poveri. E’ sicuramente importante che questo territorio ottenga una infrastruttura determinante per il futuro. Solamente che bisogna considerare e ponderare tutte le varie ipotesi in campo”.
A dichiararlo è il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco che evidenzia: “Non si può, infatti, non tenere conto che esiste un sud della provincia di Frosinone che è alle prese con tavoli di crisi aziendali continui e con il dramma di Stellantis e dell’indotto dell’automotive, con gli impatti negativi che sono, purtroppo, facilmente immaginabili”.
“Se nella scelta del luogo dove collocare una infrastruttura così importante e determinante – continua il sindaco di Roccasecca – che può essere il motore di una possibile ripartenza dell’economia e fattore decisivo per recuperare attrattività al territorio, non si considerano questi presupposti di una evidente e conclamata crisi dell’area sud e la si catapulta altrove, allora questo tema diventa la condanna a morte e il sacrificio di un intero fazzoletto di terra a confine tra il Lazio meridionale e la Campania”.
“Nella scelta sulla collocazione della stazione, perché una scelta occorrerà assumere, vanno considerate anche queste tematiche, di stretta e urgente attualità, che non sono di poco conto. Va fatto un ragionamento all’interno di una concertazione complessiva frutto di una visione rispetto all’intero perimetro della provincia di Frosinone e alle sue emergenze”.
“L’antico confine tra Stato pontificio e Alta Terra di lavoro non esiste più da quasi cento anni – conclude Sacco – se però continuiamo a considerare la provincia divisa come allora, significa che il metodo di ragionamento è frutto di una logica del secolo scorso che oggi non ha assolutamente ragione di esistere”.


