Nell’affascinante viaggio che sto conducendo attraverso la preparazione dell’evento di presentazione del progetto divulgativo “AC Frosinone, motore del cambiamento”, di cui ho iniziato a raccontarvi nel precedente articolo, ho raccolto diversi spunti di riflessione che, oltre ad arricchire la mia esperienza, hanno consentito di osservare il lavoro che stiamo conducendo da una nuova prospettiva.
Infatti, penso che la nicchia di pubblico a cui rivolgere i messaggi e le riflessioni sui temi del cambiamento climatico e la salvaguardia del nostro pianeta siano le giovani generazioni, perché proprio su di loro ricadranno le conseguenze e la necessità di rispondere nel futuro alle scelte che si realizzano oggi.
I giovani, ecco il punto di vista da cui inquadrare i temi delle conferenze in programma, partendo dalle preoccupazioni delle giovani generazioni.
I giovani sono più consapevoli e preoccupati rispetto agli adulti per i rischi legati al cambiamento climatico. Proprio la Generazione Z, di cui fanno parte i leader mondiali di domani, è più di ogni altra interessata e coinvolta nelle questioni ambientali e climatiche.
Le preoccupazioni dei ragazzi derivano principalmente dal fatto che molte scelte prese fino a oggi da parte degli adulti sono per lo più fallimentari. Queste decisioni non sembrano porre soluzione a una “distruzione” futura del pianeta, al contrario sembrano metterlo sempre più a rischio insieme ai suoi abitanti.
Questa preoccupazione di fondo mi ha indotto alla domanda: cosa posso fare? Che mano posso dare? La risposta non ha tardato ad arrivare e sono giunto alla soluzione. Posso comunicare. Da uomo di comunicazione, la mia parte verso il cambiamento posso farla comunicando.
Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable development goals, SDGs) non coinvolgono solo le classi politiche e gli esperti, ma interessano, soprattutto, la società civile, e ciò che serve per avvicinare i cittadini alla sostenibilità è una comunicazione efficace e rivolta a tutti. Anche questo è lo spirito dell’iniziativa divulgativa perché sono convinto del ruolo e del contributo della comunicazione per il raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Ad es., la a rete giornalistica tedesca Netzwerk Weitblick, consiglia di costruire le campagne sullo sviluppo sostenibile intorno a emozioni positive e costruttive, evitando i toni di paura e senso di colpa, che non incentivano le persone a cambiare le proprie abitudini. La campagna Good News from the Future promossa dal governo islandese, invece, in cui gli spettatori sono trasportati in un 2030 pienamente sostenibile, dimostra, infatti, che uno storytelling costruttivo e ottimista è un traino necessario al cambiamento e all’impegno sociale. un altro esempio è scegliere buone storie da diffondere, come dimostra il progetto francese Energy Observer, che porta il pubblico in barca a vela attraverso gli oceani del mondo, raccontando storie che hanno a che fare con gli SDGs, tramite diari di bordo, video motivazionali e documentari brevi, in una comunicazione diversificata e ben costruita a livello narrativo in grado di portare “a bordo” del progetto gli spettatori.
Ma, oltre alle suggestioni positive e costruttive, una buona campagna sullo sviluppo sostenibile ha bisogno di ridurre la distanza tra il pubblico e gli Obiettivi dell’Agenda 2030, contestualizzando gli SDGs nella vita quotidiana dei cittadini. Anche se, alcune rilevazioni statistiche spiegano che, sui giornali, la sostenibilità fatica molto ad attirare l’attenzione dei lettori rispetto ad altri argomenti, a causa della complessità dei temi trattati, la rivista tedesca ProjeKt17 dichiara di aver trovato la chiave per avvicinare il pubblico di lettori allo sviluppo sostenibile. Lo fa mostrando che il cambiamento climatico è già in atto, fornendo informazioni e racconti positivi sulla sostenibilità, insieme a buone narrazioni di vita quotidiana che stimolano reazioni emotive legate agli SDGs, con il risultato di motivare i lettori a svolgere piccoli e preziosi atti quotidiani a favore della sostenibilità.
